Gentile signora Prefetto
Egregio signor Questore
Egregio signor Sindaco

p.c. Egregio signor Presidente Comitato Bergamasco Antifascista, Egregio signor Presidente ISREC
Gentile signora, egregi signori
pensiamo non possa restare senza commento e senza risposta l’iniziativa dell’organizzazione neofascista Casa Pound che – al culmine di un periodo in cui ha esibito striscioni e manifesti in tutta la città – lo scorso sabato 26 agosto in pieno giorno ha collocato sul Sentierone uno striscione in cui con le parole “Invece delle strade chiudiamo le frontiere” si contestano le misure di sicurezza adottate dopo i recenti attentati.

 

Ci chiediamo e vi chiediamo, in primo luogo, se l’iniziativa – compresa l’affissione dello striscione su un bene di uso pubblico – fosse autorizzata e da chi. In caso contrario, chiediamo cosa è stato fatto, e quando, per rimuovere lo striscione e identificare i responsabili.

 

Non siamo dell’idea che queste iniziative siano da considerare delle innocue goliardate. I neofascisti, senza alcun controllo, stanno prendendosi spazi e luoghi, come testimoniano le foto che pubblicano regolarmente sulle loro pagine facebook, per inneggiare a miti, persone, idee dei regimi che settant’anni fa la Resistenza italiana ed europea ha sconfitto. La sicurezza con cui si muovono, fino ad affiggere uno striscione in pieno centro e in pieno giorno, denota una preoccupante assenza di controllo e di intervento da parte delle forze dell’ordine, che devono rispondere alle leggi e alla Costituzione che dalla Resistenza  sono nate e che vietano la costituzione sotto ogni forma del partito fascista.

Eppure nelle scorse settimane per opera di diversi gruppi sono apparsi striscioni alla fontana-monumento a Locatelli, al Campo Utili, a Porta San Giacomo, al rondò di Longuelo….

 

Singolare, peraltro, il rozzo cortocircuito con cui i neofascisti tentano di unificare la tragedia degli immigrati con gli attentati di matrice ISIS, ignorando che gli attentatori non giungono sul continente europeo con fragili barconi, ma sono killer finanziati, attrezzati e ben radicati sui territori.

 

Singolare anche che chi inneggia a un regime che ha fatto sanguinarie e sanguinose guerre coloniali, chieda di chiudere le frontiere. Evidentemente devono essere aperte solo verso l’uscita, per i nostri cannoni  (ieri) e i nostri capitali (oggi).

 

Nell’annunciarvi che vi segnaleremo tutti gli episodi di cui verremo a conoscenza, chiediamo che sia aumentata la vigilanza e l’intervento nei confronti di queste organizzazioni di cui sono peraltro ben noti indirizzi e nomi dei responsabili.

 

Distinti saluti

 

Dario Cangelli, presidente della sezione ANPI “Eugenio Bruni,” Bergamo

 

Mauro Magistrati, presidente ANPI provincial