PRESIDIO e ASSEMBLEA APERTA nell’Isola bergamasca
SABATO 18 GIUGNO
PONTE SAN PIETRO

Dalle 16 alle 19
Presidio con le bandiere della pace dalle 16 alle 17
sulla passerella, ingresso da via Legler o da via Sant’Anna
Assemblea dalle 17 alle 19
presso la sala civica della Biblioteca, via Piave 26
INVITIAMO
Cittadini, gruppi, associazioni, Comuni, sindacati, scuole, parrocchie,
oratori e tutti i giovani e le persone che credono nella pace
A PORTARE UNA PROPOSTA PER COSTRUIRE
UN PERCORSO DI PACE NELL’ISOLA

L’ISOLA BERGAMASCA PER LA PACE Le associazioni e i cittadini dell’Isola hanno dato vita ad un coordinamento locale per la pace che, collocandosi nel percorso aperto a marzo da tante piazze in Italia e in Europa, continuato con la Marcia Perugia-Assisi, sostenuto dalle parole e dai gesti di Papa Francesco e da tante associazioni, propone un’iniziativa per la pace sul nostro territorio. Dal 24 febbraio è in corso una drammatica escalation militare che sta facendo strage di vite umane e che minaccia di condurci alla catastrofe nucleare. Dinnanzi a questa drammatica realtà, all’invasione russa, al legittimo diritto alla resistenza dell’Ucraina e alle sue richieste di aiuto, molti governanti si sono arresi allo schema della guerra continuando a fornire armi senza assumere alcuna seria iniziativa di pace. L’invasione russa dell’Ucraina è un crimine. Gli ucraini sono stati aggrediti, hanno il diritto di resistere e noi abbiamo il dovere di aiutarli. Ma nessuno si può permettere di ignorare le conseguenze delle proprie azioni. Per questo dobbiamo decidere: continuiamo sulla via della guerra o scegliamo la via della pace? Pensiamo che in questo contesto di violenze e sofferenze, divisioni e contrapposizioni, siamo chiamati a riscoprire il dovere di costruire la pace. L’Unione Europea, insieme ai governi e parlamenti degli stati membri ha, più di ogni altro, il dovere politico, istituzionale e morale di prendere l’iniziativa per scongiurare il peggio, per salvare la vita degli ucraini e di tutti gli innocenti che stanno morendo sotto le bombe e per proteggere i propri cittadini dalle tragiche conseguenze della guerra. Le sorti dell’Ucraina, dell’Europa, del diritto all’autodeterminazione dei popoli, della libertà, della democrazia e della pace nel mondo sono troppo importanti per essere lasciate nelle mani dei signori della guerra. L’Europa, innanzitutto, deve farsi carico di una mediazione diplomatica e promuovere una iniziativa politica per la pace. Chiediamo che l’Italia e l’Unione Europea creino le condizioni per arrivare a una trattativa seria tra le parti in conflitto, ai massimi livelli, fuori dalla logica di vincitori e vinti, e con le mediazioni più opportune a questo fine. Chiediamo di ascoltare la voce della società civile che chiede una politica diversa per fermare l’uccisione di migliaia di civili innocenti, per spezzare la pericolosa spirale dell’escalation e per evitare che le pesanti conseguenze economiche peggiorino la già difficile situazione economica di famiglie e imprese, nel nostro Paese così come in quelli più poveri, in alcuni dei quali è in corso da mesi una crisi alimentare che rischia di diventare ancor più drammatica costringendo milioni di persone a migrare. Sosteniamo gli aiuti umanitari e l’accoglienza dei profughi. Chiediamo un cessate il fuoco immediato, garantito dalle parti in conflitto e da altre nazioni a garanzia del rispetto del cessate il fuoco ed a garanzia dell’indipendenza dell’Ucraina, la nazione aggredita. Chiediamo lo stop all’invio di armi e la cessazione delle azioni militari. Ci impegniamo, anche sul nostro territorio, a costruire una cultura, un’economia, una finanza di pace, nonviolente e rispettose delle diversità e della sostenibilità. L’alternativa alla guerra esiste, serve la volontà politica di realizzarla, e in questo senso risulta fondamentale che la società civile e l’opinione pubblica facciano sentire la loro voce, manifestando e facendo crescere dal basso un grande movimento di cittadini e istituzioni per la pace. Nella formazione della classe politica e nella selezione dei governanti, in ogni singola nazione, deve essere imprescindibile – e premiante – una forte cultura di pace, accompagnata da spiccate capacità di relazione, dialogo e diplomazia. PER QUESTO TI PROPONIAMO DI PARTECIPARE ALL’INIZIATIVA CHE SI SVOLGERA’ SABATO 18 GIUGNO DALLE 16 ALLE 19 A PONTE S. PIETRO Promuovono: Il Porto, Libera-Presidio della Valle Imagna/Isola bergamasca “Gaetano Giordano-Rita Atria”, A.N.P.I. – sezione di Mapello e Isola bergamasca, Acli di Bonate Sotto, Associazione Gas Aps Ponte San Pietro, Comitato Monte Canto, Mascobado commercio equo e solidale, costituendo punto pace Pax Christi Bergamo, Servas Porte Aperte. Partecipano all’assemblea: Distretto dell’economia sociale solidale bergamasca (adesioni in aggiornamento..)