Gli enti promotori dopo avere formulato all’amministrazione di Bergamo la proposta della revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini (ottobre 2015), di fronte al silenzio si sono impegnati, dal novembre 2015, in una raccolta firme che ha voluto e vuole essere di sensibilizzazione.
La raccolta ha visto impegnati gli enti promotori sia in prima persona sia attraverso associazioni o enti a loro legati: alcune Anpi locali (Albino, Dalmine, Lovere, Romano, Scanzorosciate, Valgandino), alcune Arci come Barrio e Maite, alcuni centri sociali Kascina e Pacì Paciana, alcuni partiti che siedono nel Comitato bergamasco antifascista come Rifondazione Comunista e Giovani comunisti, Sinistra Ecologia e libertà, alcuni circoli come il Circolino della Malpensata e Mutuo Soccorso.
Le firme raccolte sono circa 1500.
La raccolta ha coinvolto tanto la città che la provincia; hanno firmato più donne che uomini, e possiamo dire più giovani che adulti maturi. E’ importante questa considerazione non solo perché ricorda la modalità con cui è nata la raccolta, ma anche per capire la sensibilità che si muove intorno a questo tema.
Alla raccolta hanno aderito i partigiani: quattro della Camozzi, due della 53° Garibaldi, uno della 56° Garibaldi, tre che hanno agito in città, e la Presidente dell’Associazione Partigiani Cristiani. Anche questa è una considerazione importante: la raccolta ha unito le sigle storiche dell’antifascismo, mettendole in relazione con la galassia dell’antifascismo delle nuove generazioni.
La politica non è stata del tutto assente: non solo tra i promotori ci sono i Giovani democratici ma altri partiti hanno aiutato nella raccolta concreta; firmano inoltre donne e uomini impegnati nella politica attiva del nostro territorio: Sergio Gandi, Marzia Marchesi, Romina Russo, Emilia Magni, Marcello Zenoni, Alessandro Tiraboschi e Matteo Rossi.